Il valore della lira e la sua svalutazione: dal Regno alla Repubblica

Valore della lira: cambio lira marco tedesco

Introduzione

Dopo aver parlato a lungo della lira italiana, mi sento di affrontare il tema del valore della lira italiana, dall’inizio dei suoi tempi, a seguito della nascita del Regno d’Italia, fino alla caduta per lasciare il posto all’euro.

“La lira era una moneta perfetta e di gran valore”.

Avrete sentito spesso questa frase, detta come termine di paragone con l’euro e per evidenziare la difficoltà dell’Italia. Come detto, questo non è del tutto vero. Con la lettura di questo articolo vedremo come nel tempo il valore della lira ha subito diverse svalutazioni.

Di seguito andremo a percorrere la storia della lira, per poter così analizzare il suo andamento ed arrivare al valore di cambio finale stabilito nel 2002, data di cessazione della moneta ed inizio del cambio con l’euro.

La nascita della lira durante il Regno d’Italia

La lira italiana, seppur precedentemente già esistente poiché utilizzata da Napoleone I, nacque e si sviluppò in Italia a seguito della riunificazione del territorio. (argomento già in parte affrontato nell’articolo “Storia della Lira del Regno d’Italia – dal 1861)

Infatti, nel 1861 dopo l’ unificazione dell’Italia, sotto il re Vittorio Emanuele II, la Lira piemontese divenne Lira Italiana. Soltanto nell’anno seguente, il 24 agosto 1862, acquistò corso legale, diventò moneta nazionale, sostituendo tutte le altre monete circolanti nei vari stati pre-unitari.

Sempre in questa data furono stabilite le nuove caratteristiche della Lira e soprattutto il corrispettivo di cambio in oro ed argento delle monete. (5 grammi d’argento al titolo 900 millesimi, ad esempio: 1 lira = 0,29 grammi d’oro fino oppure = 4,495 grammi d’argento fino).

valore della lira: 5 lire vittorio emanuele II fronte
Lo scudo FIRENZE MARZO 1861 viene solitamente indicato come la prima moneta commemorativa dell’Unità d’Italia e l’ultima battuta presso la gloriosa zecca fiorentina, prima della sua soppressione sancita dalle autorità regie e governative

Negli anni successivi, la lira italiana fu soggetta al fenomeno dell’inflazione. Infatti, proprio per questo motivo, nel 1866 venne decretato il Corso Forzoso , cioè la non convertibilità tra Lira di carta e metallo prezioso. Causa l’inflazione ed i continui rincari del prezzo dei metalli preziosi la Lira continuò a perdere terreno nei confronti dell’oro.

Nel 1870, con Regio Decreto del 17 febbraio, la coniazione delle monete venne spostata alla Zecca di Milano. Invece, per quanto riguarda le altre zecche presenti sul territorio italiano, ad esempio quelle nelle città di Venezia, Genova, Firenze e Napoli, era previsto l’approvvigionamento dei metalli per la produzione. A tale scopo, ogni volta che si spostavano queste materie prime bisognava farlo sotto la sorveglianza di un ufficiale governativo. Successivamente, nell’ottobre dello stesso anno la zecca di Roma fu autorizzata alla coniazione di alcune monete, quelle da 5 e 20 lire.

Infine, dal 1892, con Regio Decreto 28 giugno, la zecca di Roma divenne l’unica ad essere autorizzata alla coniazione e all’emissione di monete in metallo.

Nel 1893 venne messa in liquidazione la Zecca di Roma e creata la Banca d’Italia, con una copertura aurea di almeno il 40% delle lire in circolazione.

In tutto questo arco di tempo la svalutazione della lira non si arrestò anzi, la convertibilità con i metalli preziosi diminuì, facendo di conseguenza diminuire il valore della lira stessa.

Le svalutazioni di inizio ‘900

Con l’avvento del nuovo secolo la svalutazione della moneta italiana non ebbe una frenata, anzi il valore della lira crollò ancora di più.

Una prima svalutazione si è avuta nell’ultimo periodo del Regno d’Italia, con Vittorio Emanuele III. Fu esperto ed appassionato di Numismatica e collezionismo. Pubblicò il Corpus Nummorum Italicorum (1909-1943), opera in 20 volumi in cui sono descritte e classificate le monete italiane. Durante il suo regno venne coniata una monetazione circolante ricca e variegata.

Non ci fu la stessa fortuna per quanto riguarda il valore della lira. Infatti, l’ingresso dell’Italia nella prima guerra mondiale (1915), che portò alla penuria di metallo, fece ripristinare il corso forzoso, già abolito nel 1909. Il corso forzoso durò fino al 1927, quando 1 lira corrispondeva a 0,07919 g di oro fino.

L’obbligo della copertura in oro venne abolito nel 1935 e nel 1936 la valutazione venne portata a 0,04677 g., che fu l’ultimo valore di cambio della lira in metalli preziosi (nello specifico in oro).

La Repubblica italiana. Il crollo del valore della lira

Ma la svalutazione non si arrestò, facendo abbassare e di molto il valore della lira anche con la nascita della Repubblica italiana.

La convertibilità della lira in oro venne ripresa, dopo una lunga pausa, nel 1960, a seguito dell’acquisizione della monete dal Fondo Monetario Internazionale, il quale stabilì un valore della lira corrispondente a 0,00142 grammi d’oro o a 625 lire per dollaro.

Con la decisione dell’OPEC di aumentare il prezzo del petrolio, nel 1973, e l’entrata dell’Italia tra i partecipanti dello SME, questa svalutazione non fu frenata.

Per fare un esempio, il valore di 100000 lire nel 1983 era ormai pari al valore che avevano le 15000 lire nel 1967, segno che ormai la lira aveva subito una svalutazione incolmabile,  e che era ormai l’inizio della fine per la moneta italiana.

L’Italia, a seguito di continue svalutazioni della lira, decise nel 1992 di abbandonare lo SME, a seguito di una grande crisi finanziaria Europea. Questo però non portò i risultati sperati, anzi nell’estate dello stesso anno l’Italia si trovò a dover rivedere il valore della lira, e di conseguenza svalutare ulteriormente la propria monete. 

Altro aspetto importante riguarda la fuga dei capitali di quell’estate per quasi 26 mila miliardi di lire, più di 13 miliardi di euro al cambio che verrà fissato successivamente. Quei capitali rientrarono subito dopo che la lira aveva toccato il fondo contro il dollaro, finendo per guadagnare qualcosa come almeno il 30%. In sintesi, molti investitori avevano comprato dollari con la lira forte ed erano tornati a comprare lire quando il cambio era collassato.

Nel video mostrato, inoltre, si può notare Romano Prodi che parla della svalutazione avvenuta alla lira, fino ai trattati effettuati prima dell’entrata dell’euro.

Come si sente, infatti, dal 1960 fino all’entrata dell’Italia nell’euro, la lira subì una svalutazione pari al 600%, rispetto al cambio con il marco tedesco.

La caduta della lira e l’entrata in vigore dell’euro

Il 1º gennaio 1999 entrò in vigore l’euro, il cui tasso di cambio irrevocabile con la lira fu fissato il giorno precedente. Da quel momento la lira rimase in vigore solo come espressione non decimale dell’euro, anche se monete e banconote continuavano a essere denominate in lire. Da quella data, invece, per tutte le forme di pagamento “non-fisiche” (trasferimenti elettronici, titoli, ecc.), si adottò solo l’euro. Il 1999 fu anche l’ultimo anno in cui la zecca italiana coniò ed emise le monete per la comune circolazione in lire. Il tasso di conversione irrevocabile fu di 1 936,27 lire italiane per 1 euro.

Valore della lira cambio con marco tedesco
Cambio della lira rispetto al Marco tedesco

Il 1º gennaio 2002, con l’entrata in circolazione delle monete e banconote in euro, si aprì una fase di doppia circolazione: le monete e banconote in lire vennero ritirate definitivamente il 1º marzo 2002.

In conclusione, sicuramente le difficoltà che l’Italia ha affrontato negli anni post-lira, non sono da addossare all’euro, ma alle continue svalutazioni e speculazioni avvenute nei confronti dell’Italia e della sua moneta, soprattutto precedenti all’entrata in vigore dell’euro.

Spero con questo articolo di aver fatto un po’ di chiarezza sulla confusione che spesso viene fatta quando si parla della vecchia moneta italiana, e si tende ad esaltare il valore della lira rispetto all’euro.

E voi conoscevate questa continua svalutazione della lira? Fatelo sapere nei commenti.

 

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21 Risposte a “Il valore della lira e la sua svalutazione: dal Regno alla Repubblica”

  1. Mi piange il cuore avere assistito dagli anni ’90 fino all’entrata dell’Euro al declino di una bella e storica moneta come la Lira. Ottimo articolo che appassiona il visitatore alla lettura! Complimenti!

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