Storia della Lira del Regno d’Italia – dal 1861

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La nascita della lira italiana durante il Regno d’Italia, dal 1861

La storia della lira italiana ha inizio con l’istituzione del Regno d’Italia nel 1861. Precedentemente era già presente come moneta in alcune parti dell’Italia preunitaria. Infatti, a seguito dell’unificazione del Regno fu proprio una moneta già circolante, la lira piemontese, a diventare moneta nazionale.

Legge Pepoli ed entrata nell’Unione Monetaria Latina

La diffusione della lira come moneta nazionale, fu resa possibile a partire dal 1862 con l’entrata in vigore della legge Pepoli, che vietò la circolazione di altre monete, emanando anche la chiusura di alcune zecche che prima coniavano le proprie monete.

Un altro momento importante, che permise il rafforzamento della lira e mise l’Italia in una posizione di prestigio, fu l’entrata nell’Unione Monetaria Latina nel 1865.  L’entrata nell’unione monetari permise di unificare, anche se parzialmente, il sistema monetario degli stati che ne facevano parte, favorendo gli scambi e i contatti tra i Paesi.

La lira durante il regno di Vittorio Emanuele II

Vittorio Emanuele II nato a Torino il 14 Marzo 1820, è stato il primo Re d’Italia, ottenendo il titolo a seguito dell’unificazione del territorio italiano avvenuta nel 1861.

Nel 1862 con l’emissione delle prime lire italiane, furono messe in circolazione 14 tipologie di monete di diverso valore. Queste prime monete erano tutte in metallo prezioso, divise come segue: cinque in oro, cinque in argento e quattro in bronzo. Le principali monete circolate durante il regno di Vittorio Emanuele II raffiguravano al dritto il volto del Re, mentre sul retro veniva raffigurato lo stemma sabaudo, o il valore della moneta.

Durante il suo regno circolarono 282 tipi di monete metalliche differenti, di cui 133 in oro, 64 in argento, 34 in eroso (lega formata d’argento e rame) e 51 in bronzo o in rame. Le principali monete circolate durante gli anni del suo regno raffiguravano al dritto il volto di Vittorio Emanuele II, mentre sul retro veniva raffigurato lo stemma sabaudo, o il valore della moneta.

Nello stesso periodo vennero istituite le banconote, che inizialmente venivano considerate delle merci di cambio. Il portatore poteva richiederne la conversione in metallo prezioso presso l’istituto d’emissione. 

Morì a Roma il 9 gennaio 1878, ancora giovane, a seguito di una broncopolmonite, assistito dal figlio ed erede Umberto.

Vittorio Emanuele II - Storia della Lira del Regno d'Italia
Vittorio Emanuele II - Storia della Lira del Regno d'Italia
Monete da investimento
20 Lire del 1873, Vittorio Emanuele II (in Oro)

La lira durante il regno di Umberto I

Umberto I nato a Torino il 14 Maggio 1844, ereditò dal padre, nel 1878, il titolo di Re d’Italia, e si conquisto negli anni anche il titolo di “Re buono”, a seguito dell’aiuto a Napoli per l’epidemia di colera.

Per quanto riguarda il sistema monetario seguì le orme del padre e non adottò grandi rivoluzioni. Rimasero invariati i metalli utilizzati in precedenza, e anche il modo di rappresentazione della moneta, sul dritto la testa del sovrano e sul retro lo stemma sabaudo o il valore monetale.

Durante il periodo del regno, furono messe in circolazione 12 tipologie di monete di diverso valore. Si dividevano nel seguente modo: tre in oro, quattro in argento, una in cupronichel (lega formata da rame e nichelio) e quattro in rame. Esse seguivano il classico taglio di monete, divise in: lire (100, 50, 20, 5, 2, 1) e centesimi (50, 20, 10, 5, 2, 1). Le lire durante il suo regno non furono tantissime, infatti si può attestare un cifra inferiore ai 100 esemplari per tipologia e anno.

Nonostante la nomina di “Re buono” e “Re della Patria” ricevette diversi tentativi di assassinio. Infatti, il 29 luglio 1900, durante un manifestazione sportiva a Monza, il Re venne assassinato da un anarchico, Gaetano Bresci.

Umberto I - Storia della Lira del Regno d'Italia
Umberto I - Storia della Lira del Regno d'Italia
Marengo d'oro italiano. 20 Lire Umberto I
20 Lire del 1882, Umberto I (in Oro)

La lira durante il regno di Vittorio Emanuele III

Vittorio Emanuele III nato a Napoli l’11 novembre 1869. Ricevette il titolo di Re d’Italia il 29 Luglio 1900, succedendo ad Umberto I. Il regno di Vittorio Emanuele III è stato senza dubbio quello più movimentato. Oltre le due guerre mondiali, il suo regno ha visto l’istituzione del suffragio universale, prima maschile e poi femminile, lo sviluppo e la caduta del regime Fascista, il massimo ampliamento dei confini nazionali e soprattutto le conquiste coloniali di Libia e Etiopia.

Durante il suo regno furono coniati 18 valori delle lire (con alcuni valori ripetuti in diversi aspetti). Rimodernò il processo di coniazione, cambiando anche i materiali, utilizzando, oltre ai soliti metalli, anche altri come l’acmonital, il bronzital e il ferro nichelio. Sotto la sua guida circolarono ben oltre 400 esemplari di monete, divisi per anno e valore.

Fu l’ultimo sovrano a battere moneta in Italia. Dopo aver abdicato, in favore del figlio Umberto II, il 9 maggio 1946, morì poco tempo dopo, il 28 dicembre 1947, ad Alessandria d’Egitto.

Vittorio Emanuele III e la passione per la Numismatica

Sotto il suo regno si è raggiunto l’apice anche in ambito numismatico. Infatti, esperto, studioso e amante di numismatica pubblicò il Corpus Nummorum Italicorum (1909-1943), opera formata da 20 volumi dove sono classificate e descritte le monete italiane.

Le sue monete riportano il suo profilo di re o imperatore e sul rovescio immagini varie e allegoriche, e durante il regime fascista sono accompagnate dal fascio littorio col valore della moneta.

Prima della morte donò,  la sua collezione allo Stato italiano, che ancora oggi risulta essere un patrimonio artistico e storico.

In un prossimo articolo  questo argomento verrà trattato con maggiore attenzione, con l’inserimento di un servizio all’interno della Banca d’Italia, dove è dedicato un museo a Vittorio Emanuele III e le sue monete.

Vittorio Emanuele III - Storia della Lira del Regno d'Italia
Vittorio Emanuele III - Storia della Lira del Regno d'Italia
Monete da investimento
20 Lire arandica del 1903, Vittorio Emanuel III (in Oro)

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12 Risposte a “Storia della Lira del Regno d’Italia – dal 1861”

  1. Affascinante argomento storico! È affascinante vedere l’evoluzione della moneta dalla seconda metà dell’Ottocento fino alla nascita della Repubblica italiana.

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